mercoledì 4 giugno 2008

Andrea Costa: il suo Manifesto al Nuovo Secolo a me caro

XXXI DICEMBRE MCM - I GENNAIO MCMI

E’ l’alba del secolo novo. Gettate fiori a piene mani. Lavoratori, Pensatori, Uomini. Se il secolo che muore Vide la Unità e l’Indipendenza della Patria il Secolo che nasce ne vedrà la federazione. Se i conati di emancipazione delle classi lavoratrici di città e di campagna dal 1831 al 1871 Spietatamente nel Sangue furono soffocati la prossima generazione ne vedrà il trionfo. Se la donna soggiace ancora all’obbrobrio secolare, se il fanciullo non ebbe né pane né educazione, se il vecchio non trovò tetto e riposo Provvedi o Novo Secolo alla redenzione della donna, alla protezione del fanciullo, alla tutela del vecchio. Se la Internazionale parve Utopia! Cammina o Secolo. Ci sarà realtà. Avanti cittadini. Quand’anco i fiori dovessero al suolo cadere calpesti come strame e l’Osanna intonarsi in De Profundis. Avanti lanciamo al Secolo che non ci vide nascere, ma che ci vedrà morire il nostro core vivo. E pensando, lavorando, combattendo, amando, forti del falò storico che ne sospinge dalla scienza illuminati. Diamo oh! Diamo a tutti i figli degli uomini Lavoro, Libertà, Giustizia, Pace!

Andrea Costa

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