sabato 4 febbraio 2012

Le guide della cucina sono ancora utili?


Ogni anno c’è un’importante comunicazione su tutti i media all’uscita delle varie guide, più o meno titolate. Subito escono confronti, tabelle comparative su stelle, forchette, cappelli e simboli vari che concorrono a posizionare i vari ristoranti, insieme alla valutazione numerica.
Negli ultimi anni è stata pubblicata anche una “guida delle guide” che compara le valutazioni delle varie pubblicazioni enogastronomiche. Per abitudine e piacere sono solito acquistarne alcune. Negli ultimi anni però si è fatto strada in me un dubbio. Le guide così come sono concepite continuano a essere attuali oppure sono strumenti di un rito che si deve compiere, ma che rimangono “utili” solo per uno stretto giro di professionisti, tra cui i “Maestri di Cucina”? 
In questi anni l’enogastronomia è stata portata in primo piano dai media in generale: programmi televisivi, riviste, blog, raccolte, dvd, e chi più ne ha più ne metta. Da un lato questo è molto positivo perché si è posta l’attenzione su un’eccellenza tipica italiana, per troppi anni trascurata. Contemporaneamente si è elevato anche il grado di conoscenza e sensibilità del consumatore sull’importanza dei prodotti di qualità del nostro Paese. Di contro abbiamo avuto una fioritura di nuovi Chef senza precedenti che ha portato alla sublimazione esagerata di certi personaggi e di una cucina molte volte troppo imperniata sulla fantasia. 
Questo inevitabilmente si riflette sulle guide che incensano i locali di questi giovani emergenti. La cucina non deve certo essere statica e forzatamente tradizionale nella sua proposizione, ma nemmeno si devono proporre brutte copie dei Chef più famosi nella creatività. Non è obbligatorio essere particolarmente fantasiosi. Di solito paga di più una cucina ben fatta, proposta con attenzione condita con un servizio impeccabile.Oggi poi è la situazione cambiata. Penso che la gente non sia più tanto interessata a chi è il primo, secondo o terzo ristorante. 
Per quanto riguarda il top inoltre, le guide sono sostanzialmente d’accordo sui nomi e le valutazioni variano di poco tra una e l’altra.In questi tempi di crisi le persone sono più interessate a conoscere i locali dove si possa mangiare abbastanza bene spendendo il giusto. Si esce meno e quando si fa, si vorrebbe compiere un viaggio enogastronomico sicuro e piacevole. In più le guide ormai non eseguono più un vero lavoro di critica verso i locali. 

Raramente capita di leggere qualche giudizio di biasimo nei quotidiani da parte di singoli giornalisti. Le guide che dovrebbero indirizzare e tutelare il consumatore non sono più utili in tal senso. Sarà capitato a tutti di scegliere un locale da una di queste pubblicazioni e fare un’amara esperienza, magari con l’aggravio di un conto finale molto differente da quanto indicato dalla guida stessa. Certe volte trovo più indicativi i commenti sui blog. Leggendo i commenti su un locale e facendo una media dei giudizi, da quello più celebrativo a quello più critico, si riesce a scegliere sapendo cosa ci può aspettare. In tutti i casi internet che ha rivoluzionato il modo di pensare e comunicare ci viene in aiuto sia per i fedeli alle “guide di marca” sia per quelle gratuite. 
Oggi sono disponibile anche sotto forma di App scaricabili sul proprio smartphone a pochi euro o gratuite. Hanno il vantaggio di essere costantemente aggiornate, grazie al GPS ti propongono immediatamente i locali più vicini al punto in cui ti trovi e molte oggi ti consentono di aggiungere i tuoi commenti.

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