lunedì 16 febbraio 2009

All'Osteria del Vicolo Nuovo la tradizione è buona regola

Forse solo i frequentatori più abituali sanno che in gennaio l'Osteria del Vicolo Nuovo ha festeggiato i 25 anni di attività dalla sua apertura. Il "vicolo nuovo" - così viene chiamato dagli imolesi - è un luogo che considero di quelli che rimangono nell'agenda delle persone che amano mangiare bene, ad un prezzo corretto e in un locale in grado di trasmettere e lasciare piacevoli sensazioni. Ambra e Rosa, le due titolari, hanno mantenuto negli anni un ottimo livello di qualità nella cucina, grazie a scelte di gestione molto precise legate alla genuinità e alla territorialità degli alimenti, ad una elevata attenzione nella preparazione e nella lavorazione dei cibi, a un' identità gastronomica precisa e costante nel tempo. Tutto questo tradotto in pratica significa scelta di una "brigata" di cucina composta anche di "sfogline" che garantiscono pasta fresca tutti i giorni, fiducia nei due Chef - anche loro donne - Stefania Baldissarri e Simona Sapori, in grado di coniugare tradizione ed innovazione nei piatti proposti, cura del rapporto con alcune aiutanti, ancora donne, che detengono un "patrimonio" - gelosamente custodito - di ricette per dolci molto gustosi; significa ancora grande attenzione al mutare dei gusti e delle richieste della società con proposte come quella dei "Piatti del Mezzogiorno", identificati da colori differenti in base alla loro contenuto - di terra, di mare o dell'orto - e proposti già da anni per una colazione di lavoro ad un giusto compromesso "qualità-quantità-prezzo", per arrivare alle nuove proposte dei menù a "KM ZERO" (menù composti di cibi tutti reperiti sul territorio) a prezzi contenuti - ho assaggiato ultimamente il menù dedicato alla riscoperta della cucina di cortile e l'ho trovato ottimo - ideati e sostenuti dallo Slow Food; significa infine la creazione di tanti piccoli eventi enogastronomici a tema, per vivacizzare e interessare un "target" sempre più ampio di persone. L'osteria, che nasce da subito con una bella scelta di vini, tuttora mantenuta, fu scoperta e "lanciata" inizialmente da Veronelli - poteva essere diversamente ? - e da qui poi iniziarono le segnalazioni su tante altre guide, da quella delle "Osterie d'Italia" alla Guida dell'Accademia Italiana della Cucina, a quella del Gambero Rosso, per citarne alcune, a testimonianza di un impegno professionale continuo che genera qualità. Personalmente trovo il "vicolo nuovo" un luogo dove ci si sente come a casa propria, un tempio del gusto dove si assaporano i cibi in libertà e tranquillità, un luogo che frequento fin dalla sua apertura - agli inizi mi ero innamorato in particolare del "Taglierino" della tradizione - e in cui torno sempre volentieri perché riflette esattamente la passione, l'impegno e il carattere della nostra terra, della Romagna, attraverso la giovialità di Ambra, le proposte di un menù contenuto nel numero dei piatti, ma saporito, invitante e attento anche alla tradizione (dalla Spoja lorda ai nidi al forno passando per il risotto allo spumante, fino allo stinco, alla spalletta di agnello o alle salsiccette arrostite, con i dolci che meritano un'attenzione particolare). Sul tema dei prezzi come ho già detto, trovo che - a dispetto di quanto sento dire a volte - ci sia attenzione ed equilibrio su questo fronte, mediamente un pasto completo - antipasto, primo, secondo, dolce e vino - si aggira tra i 42-45 Euro (ma chi riesce più oggi a mangiare in queste quantità). Non dimentichiamo mai che l'attenzione alla scelta dei prodotti, la loro freschezza e lavorazione fanno la differenza, unitamente al servizio e alla location, di un locale e la comparazione dei prezzi deve obbligatoriamente tenere conto di questi parametri.
Osteria del Vicolo Nuovo - Via Codronchi, 6 - 40026 Imola (Bo) - 0542.32552 - chiuso domenica e lunedì
Scritto da Pierangelo Raffini e pubblicato su Il Domani di domenica 15 febbraio 2009

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