sabato 10 ottobre 2009

Scendere in piazza

Abbiamo sempre avuto, dall'inizio della civiltà, il bisogno di socializzare. Abbiamo costruito spazi comuni (la città, il paese, il quartiere) dove ci si conosceva quasi tutti. Poi, con le macchine e una nuova cultura, è arrivato l'isolamento. Ma è già in corso una rivoluzione globale: il ritorno alla comunità. Digitale.
Per millenni la vita si è svolta nelle piazze, nelle terme, nelle cattedrali, nelle botteghe e nei salotti. Poi le macchine e la società industriale hanno provocato una rarefazione delle relazioni umane, come aveva profetizzato già nell'Ottocento Alexis de Tocqueville: "Vedo una folla smisurata di esseri tutti uguali fra loro, che volteggiano su se stessi per procurarsi piccoli e mescini piaceri. Ognuno, ritiratosi in disparte, è come straniero a tutti gli altri". Con l'avvento dell'informatica, rivive lo spirito comunitario che sonnecchiava nel nostro inconscio e si concretizza in network come Facebook, dove lo scambio di informazioni e di emozioni ricrea lo spirito dell'antico agorà.

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