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La cucina molecolare è divenuta di colpo popolare quando, verso metà di aprile il
telegiornale satirico di Canale 5 Striscia la notizia attraverso il suo inviato Max
Laudadio ha iniziato ad
interessarsi di alta
ristorazione,
raccogliendo testimonianze di giornalisti, critici
enogastronomici e chef di fama
internazionale. Si è subito scatenata una bagarre su queste nuove frontiere delle
sperimentazioni culinarie e l'accusa più pesante è stata quella secondo cui gli chef
internazionali abuserebbero di additivi per la
preparazione dei piatti,
garantendosi risparmi sulla materia prima e guadagno in creatività e sapori. Secondo il
tg satirico, verrebbe utilizzata una maniera "chimica e dannosa per la salute" per la
preparazione di questi piatti, tanto da fare analizzare questi prodotti da un laboratorio
specializzato. Nel mirino - in particolare - sono finiti lo chef spagnolo
Ferran Adrià, che ha da poco presentato il suo primo libro in italiano,"Un giorno A El Bulli", il suo locale, un bellissimo volume di cucina e fotografia, e quello italiano - delle nostre parti - Massimo
Bottura. Alcuni ristoratori nazionali famosi quali Livia
Iaccarino, titolare del noto ristorante campano Don Alfonso o chef come Walter Valerio, del ristorante bresciano Girelli, hanno anche messo in dubbio l’obiettività delle guide. Sulla consistenza, la veridicità e
affidabilità delle guide dirò in un altro articolo. Invece, al di là dei risultati presentati nell'analisi di laboratorio e sul presunto uso di sostanze chimiche - dichiarate
potenzialmente dannose alla salute - su cui esprimo tutti i miei dubbi, voglio fare una
considerazione sulla diatriba in sé.
Fortunatamente c'è libertà di scelta per il tipo di cucina, per il ristorante e perfino nei piatti da scegliere nella carta di un locale (non è che La Francescana presenti solo piatti di cucina molecolare...).
Personalmente non ho mai amato questo tipo di cucina, anche se per curiosità l'ho provata qualche volta, ma se ci sono degli amanti della
sperimentazione anche alimentare non è detto che li stiano avvelenando o che sia solo negativa. Ricordo sempre a tutti che tradizione è innovazione.
Pubblicato sul Sabato Sera Due del 17 luglio 2009
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