domenica 15 agosto 2010

CADUTA LIBERA

Leggendo questo libro scritto da Nicolai Lilin,  mi sono tornati alla mente i romanzi di guerra di Swen Hassel  ( Maledetti da Dio,...) letti a fine anni '60 primi '70, probabilmente per un certo stile diretto, crudo, tagliente e disincantato nel raccontare la guerra. Hassel combatteva forzatamente nella Wehrmacht contro i russi, Lilin è un ragazzo siberiano, allora diciottenne, arruolato e costretto a combattere anche lui in uno dei reparti più pericolosi, quello dei sabotatori, con il compito "di fare il cecchino", durante il servizio di leva obbligatorio di due anni. Destino che ha accomunato molti giovani soldati russi al tempo della seconda guerra cecena dal 1999-2006. Scrive della sua esperienza in quella guerra e descrive in modo molto realistico quello che accade in guerra, soprattutto in quelle "non troppo convenzionali" dove il nemico spesso adotta tattiche di guerriglia e sfrutta i boschi e le città. Un libro che ho letto a "spron battuto" perchè la tecnica descrittiva ti porta a leggere al ritmo delle azioni descritte. E' stata certamente, come tutte le guerre, un'esperienza durissima che ha segnato Lilin e lo ha quasi condotto all'emarginazione sociale al suo ritorno. E' un'esperienza forte anche per il lettore. A me il libro è piaciuto.

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