lunedì 3 gennaio 2011

LA CENA CONVIVIALE BENEDETTINA FA IL PIENO

Grande successo a Imola sabato scorso per un evento culturale “golosissimo” per gli appassionati di enogastronomia e di storia che hanno risposto in gran numero alla «Conviviale ecumenica benedettina» organizzata nelle cantine, da poco ristrutturate, di Santa Maria in Regola da Don Pierpaolo Pasini, Pierangelo Raffini, Delegato di Lugo dell’Accademia Italiana della Cucina e Claudio Mita della Cooperativa Sociale Botteghe e Mestieri di Castel Bolognese.
L’evento, iniziato con una visita guidata al museo di San Domenico per la mostra sul movimento benedettino è poi proseguito presso i locali posti sotto Santa Maria in Regola.
La Conviviale è stata aperta da Pierangelo Raffini che, oltre a presentare il menù, si è soffermato sul ruolo che l’Accademia deve svolgere in quanto Istituto Culturale della Repubblica Italiana e come i Benedettini abbiano rappresentato anche per l’enogastronomia il ruolo di “cerniera” tra il mondo antico e quello moderno, fondendo Tradizione e Innovazione. Sono intervenuti inoltre Romano Linguerri, che ha parlato dell’impegno missionario in Africa dell’associazione AVSI che oggi svolge un compito similare a quello che i Benedettini svolsero nei secoli precedenti, David Navacchia (titolare dell’azienda Tre Monti) che ha proposto l’assaggio del «vino dell’Abate» di produzione 2007 frutto, ha spiegato, della vite secolare presente in nel cortile di S. Maria in Regola e risalente almeno al 1600, ed infine Claudio Mita, della Cooperativa Sociale Botteghe & Mestieri, che è stato chiamato con tutti i ragazzi che hanno reso possibile la serata, per un calorosissimo applauso di ringraziamento per la qualità della Conviviale che, ha sottolineato Raffini, ha superato il livello di molti ristoranti visitati. Mita si è soffermato sul ruolo ricoperto dalla Onlus (associazione S.Giuseppe S.Rita di Castelbolognese) a cui andava devoluta la maggior parte della cifra incassata per la serata. Il menù, frutto di una ricerca storica, era il seguente: zuppa di fave dei Monaci Camaldolesi, gnocchi Robiola e zafferano con erba cipollina, spezzatino di pollo infinocchiato alle madorle, formaggi accompagnati da miele e marmellate monastiche, biscotteria e torrone accompagnati da vino dolce. I vini e la birra trappista sono stati presentati dal sommeliers Paoletti che si è soffermato anche sugli aspetti storici di queste produzioni.

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