domenica 9 gennaio 2011

Riflessioni per questo inizio 2011

Ogni inizio d'anno la maggioranza delle persone, ritengo, si propone dei "buoni propositi" da attuare perchè si inizi bene, con il piede giusto, con le motivazioni corrette, con gli obiettivi chiari. Sul lavoro, ma anche nella vita privata. Normalmente si pensa di cambiare qualcosa, tanto o poco, negli atteggiamenti, negli approcci, nelle sfide giornaliere. Queste poche righe vogliono essere una libera riflessione in aiuto a questi propositi.

Abbiamo l'opportunità di mettere in atto il cambiamento, occorre coerenza e perserveranza. Possiamo cambiare abitudini, comportamenti, atteggiamenti, modi di pensare e di essere. Possiamo prendere il controllo della nostra vita, piuttosto che sentirci controllati, trascinati o manipolati. Possiamo uscire dai limiti che ci siamo imposti nella nostra mente. Possiamo fare molto di più di ciò che facciamo, avere molto di più, dare molto di più. Possiamo.
Per ottenere questi risultati non dobbiamo azzerarci, per costruirci, possiamo partire da dove siamo, da come siamo, per evolverci, espanderci, progredire.
Impariamo a individuare nelle abitudini i nostri principali nemici per questa crescita.
Non dimentichiamo che tutte le cose sono difficili prima di diventare facili.
E' nel momento in cui prendiamo delle decisioni che creiamo il nostro Destino. Ognuno di noi è artefice del proprio. L'atteggiamento mentale è determinante. Se prendiamo una vera decisione, l'atteggiamento mentale è basilare per essere consapevoli che non si torna più indietro, c'è solo la strada che abbiamo scelto, tutte le altre direzioni non sono più percorribili. Abbiamo bruciato le navi alle nostre spalle. Si avanza e si combatte per arrivare sull'obiettivo.
L'atteggiamento mentale ci permette di vincere la paura delle conseguenze, la paura di fare la scelta sbagliata, l'insicurezza, la paura di fallire, del giudizio delle altre persone. La paura è uno stato mentale.

Come sciveva Goethe "... un giorno la paura bussò alla porta, il coraggio andò ad aprire e non c'era più nessuno...".

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