domenica 29 dicembre 2013

E il piacevole scacciò il cool

Quante volte vi siete trovati a pensare, o dire, o scrivere, «Com’è piacevole», recentemente, a proposito di qualcosa che vi aveva colpito?
Se siete in linea con lo spirito del tempo a questa domanda dovete rispondere: «Parecchie volte», perché piacevole — con i suoi sinonimi dideliziosoincantevolerasserenante — è parola chiave del momento, quella che interpreta meglio le categorie contemporanee. Persino meglio delpollice su, che dice Mi piace su Facebook.
L’ha usata Marissa Mayer, mamma e lavoratrice di alta gamma, il giorno del suo insediamento come Ceo a Yahoo: «Il mio scopo è quello di dare qualcosa di piacevole ai nostri clienti, che li porti a riscegliere noi ogni giorno». E se il mondo della tecnologia ha dato il la, segnando un cambio di passo forte, sottolineando come sia indispensabile essere vicino ai bisognie alla felicità delle persone, anche in altri campi si sta imponendo un nuovo paradigma. In occasione della morte di Nelson Mandela il prestigioso e linguisticamente sorvegliato Washington Post non ha avuto paura a titolare
«Non perdetevi questo delizioso video di un Madiba ottantunenne che balla sul palco».
Mentre «deliziosamente schietto» è secondo la Cnn quel Papa Francesco che, con la terapia d’urto della gentilezza misericordiosa, ha quadruplicato il numero di fedeli che accorrono alle udienze in Piazza San Pietro: siamo a un milione e mezzo di biglietti nel 2013.
Nessun ritegno dunque a definire «piacevole» la nuova atmosfera che Bergoglio ha creato intorno alla Chiesa, come via libera ad esclamare «delizioso» alla vista di un regalo, un animale, un libro che colpiscono il cuore, senza paura di apparire affettato e un po’ retro, insomma fuori registro. Tutt’altro: «Is delightful the new cool?» si è chiesto The Atlantic in un lungo articolo e noi potremmo rilanciare la domanda così: «Piacevole è il nuovo figo?».
E a chi forse era sfuggito che ormai «cool» era entrato nell’uso, anche dalle nostre parti, per definire tutto ciò che è alla moda, di tendenzafresco econtemporaneo, deve fare già un aggiornamento veloce perché incalza una nuova categoria dello spirito, più decontratta e piena di nuova grazia.
La categoria del cool cede il passo dopo che dal Duemila in poi (ma per le avanguardie del gusto da parecchio prima) aveva tenuto banco, ossessionando chi vuol essere alla moda e non sbagliare un colpo, posseduto — alla maniera di Paris Hilton, estrema e vagamente caricaturale incarnazione del cool — dall’ansiogeno bisogno di cogliere nell’aria l’ultimotrend, di dividere il mondo in due come una mela, da una parte quello che bisognaimpegnarsi allo spasimo per avere e dall’altra quello che si può tralasciare, infilandolo nella lista dei reietti, guardandolo dall’alto con disdegno. Adesso invece da lontano, anzi da lontanissimo, viene rispolverato dal vocabolario più antico e desueto, il codice del delizioso, così adatto aimadrigali e alle liricherinascimentali, quando si credeva che del poeta il fine dovesse essere, appunto una disinteressata «meraviglia».
E così su Buzzfeed, il principe dei siti online, «delightful» ha ormai soppiantato «cool» nei titoli dei post: per Natale per esempio si elencano i 10 posti più piacevoli da visitare, e non più quelli cool, o fighi. Parola in cuspide fra retro e moderno, in perfetto equilibrio fra passato e futuro, perfetta quindi per la narrazione dei nostri sentimenti contemporanei. E con un tuffo nei dettagli retro sempre Buzzfeed ha scovato una serie di immagini che testimoniavano come Audrey Hepburnavesse come cucciolo da casa un cerbiatto di nome Pippin, domandando ai lettori: non è delizioso, tutto ciò?
Si rivaluta la straordinaria forza della gentilezza, della sua capacità di persuasione nelle relazioni sociali e sul lavoro. In linea con la grande intuizione di Monsignor Giovanni Della Casa che nel suoGalateo cinquecentesco sosteneva che «i piacevoli modi e gentili hanno la forza di eccitare la benevolenza di coloro co’ i quali viviamo».
Sicuramente i social network sono stati grande palestra di questa nuova voglia di amabilità. La mole di foto edificanti, complimenti, buongiorno assonnati ma festosamente rincuoranti che si scambiano le amiche e gli amici su Facebook sono la testimonianza che le cose da ricercare sono quelle che regalano gioia e non turbamento. Delizie a rischio di esagerazione?
Corriamo il pericolo che il contrario di Piacevole diventi Stucchevole e che sia troppo facile scivolare senza accorgersene nel ridicolo, come in una melassa?
Può essere; ma ricordate sempre che una scrittrice eccelsa come Emily Dickinson che sapeva cogliere l’anima delle cose, aveva afferrato l’essenza più pura della parola: «La verità è così rara che è delizioso poterla dire». Insomma, se nell’anno che arriva saprete usare a proposito la categoria del delizioso, potrete assaporare momenti unici e irripetibili.

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