mercoledì 18 dicembre 2013

La carica delle App Made in Italy

MAPPE, GIOCHI, NOTIZIE, EDICOLE DIGITALI: IN UN SOLO ANNO LE APPLICAZIONI SCARICATE SONO PASSATE NEL NOSTRO PAESE DA 500 A 800 MILIONI. IL MERCATO SUPERA I 100 MILIONI DI EURO, UNA FETTA SEMPRE PIÙ CONSISTENTE DI TUTTI I SERVIZI OFFERTI ONLINE

Continua inarrestabile il boom delle app, le applicazioni per smartphone, dal costo contenuto e dal rapido scaricamento, che stanno rivoluzionando il software nel mondo e in Italia. A livello mondiale si assiste a una crescita poderosa del fenomeno: e l’Italia non è seconda a nessuno perché vede uno straordinario incremento della popolarità della app. Secondo i dati degli Osservatori Ict del Politecnico di Milano, il comparto è passato da 500 milioni di applicazioni scaricate nel 2011 a più di 800 milioni nel 2012, e per quest’anno si stima che il mercato superi il valore dei 100 milioni di euro, una fetta sempre più consistente degli oltre 600 milioni di mercato dei servizi online mobili. Una torta ricca, di cui non è facile accaparrarsi una fetta: essendo un mercato di fatto globale, la concorrenza – soprattutto internazionale – è molto alta, e la presenza di app italiane è ancora contenuta: fra le 50 più redditizie, quelle italiane sono appena il 10%. Questo non vuol dire che non ci siano casi di successo nostrani, da attribuire agli ormai oltre 700 sviluppatori che vivono e lavorano in Italia. I buoni risultati sono numerosi. Fra le app made in Italy di successo, MyWind, l’applicazione per smartphone e tablet di Wind che a meno di 2 anni di lancio ha superato i 3 milioni di download. Un successo che – sottolineano alla compagnia telefonica – dimostra “come l’app sia diventata lo strumento preferito dai clienti per tenere sotto controllo i propri consumi e gestire le linee telefoniche”. 

Le app che raccolgono il maggiore successo sono quelle in grado di offrire agli utenti un’utilità di servizio: con l’ultimo aggiornamento, gli sviluppatori hanno allargato l’offerta di servizi di MyWind dalla gestione delle linee fisse fino alla possibilità di effettuare ricariche, passando per la possibilità di acquistare biglietti del bus in diverse città italiane tramite il servizio Mobile Pay. Va forte anche l’app di Rai.Tt, che ripropone in streaming i contenuti delle reti pubbliche italiane, e che si è classificata all’ottavo posto nelle preferenze degli italiani, stando ai dati diffusi da Apple. Punta sull’utilità AroundMe, una app che trasforma lo smartphone in una mappa digitale del territorio, dove gli utenti possono scoprire punti di interesse nelle vicinanze, dai ristoranti e bar fino agli impianti carburanti. CircleMe, invece, è una app lanciata dall’omonimo network italiano di condivisione di interessi, che porta su sistemi android un principio simile: ma basato sugli interessi e le opinioni degli utenti, per approfondire e scoprire nuove canzoni, film, libri e attori. 

Diverso obiettivo, ma sempre con un accento sul servizio, ApPoint di Wolters Kluwer Italia, la filiale italiana del Gruppo Wolters Kluver, ideata per permettere agli studi professionali di accedere da tablet in mobilità a dati contabili, fiscali e paghe dei clienti. Successo anche per la più “frivola” Cinetrail, guida in formato app per poter vedere gli ultimi trailer cinematografici e per essere aggiornati sulla programmazione dei film: i download hanno superato i 2 milioni. A metà fra utility e intrattenimento, c’è Movym App, l’applicazione di una startup milanese basata su un’idea estremamente innovativa: il software, infatti, permette di riconoscere i capi indossati in una serie tv o in uno show da conduttori o attori. E permette, subito dopo, di acquistarli con un click grazie alle partnership con diversi retailer e siti di eCommerce: un meccanismo che ha permesso ai ragazzi milanesi di aggiudicarsi il premio Smau per il settore ‘Mobile Commerce & Payment’. Grande successo anche per Lyrics, un’app italiana – disponibile su tutte le piattaforme mobili - che si contrappone frontalmente a Shazam e permette di riconoscere i brani musicali e trovarne automaticamente il testo: una funzione che ha già convinto 10 milioni di utenti. Più orientata ai contenuti è Flywers che, spiega il creatore Edoardo Narduzzi, permette di creare “un’edicola digitale per editori vecchi e nuovi attivi sui social media, dove vendere i propri contenuti in payperview o con un abbonamento di cui scelgono la periodicità”. L’app è ancora in beta ma ha già convinto 50 publisher ad aderire alla piattaforma, disponibile per Android e iOs. E’ per Windows 8, invece, ma presto arriveranno anche versioni Android e Apple, Skiddy The Slippery Puzzle, app-gioco sviluppata dal team italiano Big Bang Pixels, formato da Christian Costanza e Andrea Baldiraghi, due giovani creativi. Il gioco – un puzzle game con 120 livelli da risolvere – ha vinto la categoria Intrattenimento del Mob App Award, il premio Smau per le migliori App del 2013, e ha raccolto oltre 150mila download in tutto il mondo in pochissimo tempo. Un altro team molto ridotto, ma efficace, è quello formato dal giovane sviluppatore indipendente di App Luca Micheli. Che con la sua QuizPatente ha totalizzato 640mila download in meno di nove mesi, realizzando su base settimanale oltre un milione di impressioni pubblicitarie. 

Ottimo riscontro internazionale anche per MusicXmatch, un applicazione che sincronizza l’archivio musicale digitale degli utenti con i testi, mostrandoli non solo durante l’esecuzione dei file musicali ma anche mentre si utilizza il sistema di streaming Spotify. L’app, da Bologna, ha mosso alla conquista di tutte le piattaforme (da iOs a Android, passando per Windows 8) ed è arrivata sui dispositivi di circa 20 milioni di utenti, negli Stati Uniti, in Giappone come in Italia. La dimostrazione che il made in Italy non riguarda solo l’industria alimentare o la moda: quello delle app non solo esiste, ma è vitale e può avere un successo globale.


Valerio Maccari - Affari & Finanza de La Repubblica 


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