martedì 3 dicembre 2013

"Startup e Territorio": un occhio sul presente e lo sguardo verso il futuro

“Startup e Territorio. Creare valore per il Paese e per la Comunità” è il titolo del convegno organizzato dal Centro studi “Luigi Einaudi” giovedì 5 dicembre, ore 17, nel salone di Palazzo Sersanti (piazza Matteotti 8) a Imola. L’evento è realizzato in collaborazione con Italia StartUp, gode del patrocinio del Comune di Imola e del contributo della Fondazione della Cassa di Risparmio di Imola. Ne parliamo con Pierangelo Raffini, una persona che ha fatto impresa, membro del Centro studi e socio di Italia Startup, business mentoring di Innovami, appassionato del mondo startup e manager responsabile di marketing e comunicazione.
Il convegno del 5 dicembre è organizzato dal Centro studi “Luigi Einaudi” e ha come partner Italia StartUp, intanto mi sembra mi sembra interessante che si possano creare queste convergenze, dopo di che però è necessario capire quali gli obiettivi che ci si pone con questa iniziativa.
“Il Centro studi si pone l’obiettivo generale di sensibilizzare il ‘territorio’ sui temi più importanti che riguardano il lavoro, l’economia, la società. Cerchiamo, attraverso testimonianze e presentazioni, di rappresentare sul piano locale i cambiamenti che riguardano in realtà il Paese e, spesso, il mondo. Si potrebbe anche dire che oltre all’obiettivo generale ce ne possono essere alcuni particolari come quello di far comprendere meglio questi cambiamenti e proporre possibili soluzioni, se interpellati”.
Di convegni ormai sono piene le cronache, forse ciò che manca è la capacità di dare seguito a ciò che emerge da questi incontri. E’ un problema che vi siete posti?
“Certamente. Bisogna premettere che il Centro studi è un’associazione totalmente ‘no profit’ che non ha grandi possibilità e vive sull’entusiasmo e la partecipazione dei singoli. Ciò detto questo evento sulle Startup vorrebbe avere anche queste finalità. Lanciare un segnale di disponibilità, alle forze pubbliche e private che lo vogliano raccogliere, per studiare velocemente le azioni da intraprendere per cogliere quella che, per noi, è un’opportunità anche per il nostro territorio”.
La tecnologia è una componente ormai irrinunciabile per "fare impresa". Sembra però, anche dai vari incubatori esistenti, che se essa non è il cuore del progetto questo non sia degno di cittadinanza. Non crede che una Startup possa e debba svilupparsi nei settori più diversi: penso ad esempio all’agricoltura, al turismo, alla valorizzazione e tutela del territorio, ecc.
“Assolutamente. In alcuni miei recenti interventi ho sempre evidenziato ciò che ha appena detto: la tecnologia non può più prescindere dal ‘fare impresa’, ma non per questo ritengo che Startup sia sinonimo solo di nuove imprese che operano unicamente attraverso la rete e il virtuale. Credo fermamente alla nascita di Startup anche in settori diversi. I casi non mancano in Italia. L’importante per una Startup è che ci siano innovazione e ricerca continua nell’idea proposta. Amo evidenziare come una Startup debba essere sempre in stato di ‘beta permanente’, un modo di dire mutuato dal mondo dell’informatica da cui nasco professionalmente. Cioè non pensare di essere mai arrivati a una soluzione definitiva. Anche per un prodotto. Devi fare ricerca continua per migliorare ciò che proponi. Questo è ciò che può darti il vantaggio competitivo. E questo può essere facilitato grazie alla tecnologia, ma non per forza deve essere l’asset principale di una Startup”.
In base alla sua esperienza nel fare impresa cosa consiglierebbe a  un giovane, un gruppo di persone che hanno un’idea e vorrebbero sperimentarla dal punto di vista imprenditoriale.
“Per prima cosa gli direi di preparare un Business plan. Farsi aiutare se non ci sono le competenze, ma questo documento è fondamentale per capire se si hanno le idee chiare sugli obiettivi, sulle strategie, sui servizi o i prodotti che si intendono sviluppare e tante altre cose. Se si è in grado di realizzare un Business plan, sostenibile, a tre o cinque anni, ci sono buone probabilità di riuscire a trovare sponsor o finanziamenti. Quindi gli farei preparare loro una presentazione sintetica, ma chiara che esponga ciò che hanno appena scritto. Infine gli direi di rivolgersi a un’associazione di categoria o a un incubatore per partire. Questi ultimi hanno di solito dei ‘business mentoring’ che prendono in esame le richieste e le giudicano in base alla loro esperienza. Si può trovare anche un’azienda disponibile ad investire sulla tua idea, ma è più difficile purtroppo. Ultima cosa: avere passione per ciò che si fa”.
Torniamo all’iniziativa del 5 dicembre: ci può illustrare in sintesi gli argomenti che verranno trattati dai vari ospiti.
“I temi trattati riguardano appunto il mondo delle Startup: lo stato dell’arte sul territorio, le possibili evoluzioni e quali benefici si potrebbero trarre per la comunità; la legislazione facilitata e particolare di cui godono, l’impegno del Governo con l’assunzione, per la prima volta in Italia, di un’agenda digitale e del decreto chiamato del ‘FARE 2.0’. Essendoci il segretario generale di Italia Startup, l’associazione che partecipa con il Governo su questi temi, sarà possibile ascoltare in diretta ciò che di concreto sta nascendo per dare un futuro al nostro Paese. Interessante poi sarà la testimonianza di una giovane Startup imolese che ha avuto una modalità ‘give-back’ per partire, da parte di una società radicata da più di trent’anni sul territorio”.

Il programma del convegno
17-17.30: registrazione
17.30-17.40: Pierangelo Raffini - socio di Italia StartUp e membro del Centro studi Luigi Einaudi
17.40-18.00: Daniele Manca, sindaco di Imola
18.00-18.20: Alberto Tonielli - presidente dell'incubatore Innovami
 18.20-18.50: Federico Barilli - segretario di Italia StartUp
18.50-19.20: Luigi Orsi Carbone - consigliere di Italia StartUp e fondatore di Skebby
19.20-19.35: Fabio Poli - Antreem Startup imolese (Testimonianza di un "give-back" sul territorio)
19.35-19.45: Domande dei giornalisti e del pubblico

A tutti i partecipanti verrà dato in omaggio il documento di ricerca "who is who" dell’ecosistema italiano delle Startup, il progetto sviluppato con gli Osservatori del Politecnico di Milano, in collaborazione con Smau e con il supporto istituzionale del ministero dello Sviluppo economico, che ha permesso di fotografare il contesto dell’innovazione italiana e i suoi tanti protagonisti.
Al termine verrà offerto un aperitivo.

ITALIA STARTUP
Associazione che riunisce tutti coloro che credono profondamente nel rilancio del Paese. Italia Startup è formata da imprenditori, investitori, industriali, startupper, enti e aziende che hanno deciso di dare il proprio contributo al processo di cambiamento economico e sociale che l’Italia sta affrontando. Fondata nel 2012, l’Associazione è una piattaforma indipendente e collettiva dove raccogliere i pensieri, i progetti e le strategie per dare vita anche nel Paese a un ecosistema imprenditoriale competitivo, capace di accogliere e alimentare l’innovazione. L’Associazione sviluppa dei progetti concreti che mirano a sostenere e coinvolgere chi sta facendo impresa in Italia.
Italia Startup ha infatti riunito per la prima volta imprenditori, startupper, innovatori, esperti di digitale con i decisori del Governo, per ascoltare l’ecosistema e valutare decisioni politiche a favore dell'ecosistema imprenditoriale. Ha fornito indicazioni per il decreto del Fare 2.0 e si rapporta anche attualmente con il Governo per tutti i temi legati all'innovazione dell'Agenda Digitale.


CENTRO STUDI "LUIGI EINAUDI"
Nasce diversi anni fa con lo scopo di promuovere il pensiero liberale dello statista e Presidente della Repubblica a cui é intestato, oggi quanto mai attuale. Struttura totalmente "No Profit" si è dedicata a diverse iniziative e commissionato studi di settore. Negli ultimi anni si é focalizzato sull'organizzazione di eventi dedicati a temi attuali riguardanti la società, l'economia e il lavoro.


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